Nel viaggiare (soprattutto verso mete non glutenfree friendly) un celiaco deve sempre tenere conto che una parte del bagaglio deve essere dedicato agli alimenti. Io non amo molto essere dipendente da questa cosa, quindi non mi carico di alimenti (giusto il minimo per emergenza) e con un certo ottimismo conto di nutrirmi di piatti del posto naturalmente privi di glutine. Insomma mi porto una sorta di coperta di Linus in termini alimentari ovvero uno snack o una piccola scorta che mi darà la sicurezza mentale di non patire la fame. Penso che la paura di non avere da mangiare o aver paura di soffrire la fame sia un timore atavico particolarmente accentuato in chi è celiaco.
Certo è che bisogna avere anche un buono spirito di adattamento …. dopo due o tre settimane inizia a sorgere in me un forte desiderio di carboidrati.
Questa è la prima volta che rimarrò in viaggio itinerante per un mese quindi devo organizzare un bagaglio non esagerato (visto che lo dovrò spostare più volte e su vari mezzi di trasporto), ma soprattutto dovrò portarmi un minimo di scorta alimentare. Ecco qui sotto la foto di cosa mi sono portata!!
Conto di trovare sostitutivi del pane, come le gallette di riso nei kombini (negozi aperti 24h/24h) o in altri negozi o market, ma sui dolci non ho idea di cosa potrò mangiare quindi ho scelto di portare soprattutto dolci:

Una trentina di pezzi tra confezioni monodose di biscotti e merendine e una decina di confezioni di crackers e grissini (possibilmente confezioni richiudibili come quelle de I piaceri mediterranei in modo da non ritrovare briciole ovunque). Andando in giappone mi sono portata la salsa tamary senza glutine (sperando che non si rompa in valigia)
Ancora una volta vediamo l’aspetto positivo: tutti questi kg aggiuntivi di bagaglio (circa 2) ed il volume occupato un po’alla volta sparirà e si creerà spazio per i miei acquisti☺!!